Monthly Archives: May 2011

La bicicletta di Pasolini

“Il giovane Pasolini si muove in bicicletta per insegnare, in bicicletta fa politica, in bicicletta si innamora. La bici è una fedele compagna delle sue passioni, dei suoi stati d’animo, l’interruttore delle sue memorie, basta schiacciarlo, basta parlarne e va in onda in una moltitudine di ricordi”. Così Valerio Piccioni in Quando giocava Pasolini, Limina, […]

“Un febbrile ruminìo verbale”

“Grazie a Calvino e ancor di più a Vittorini, l’uscita, nel 1954, nella collana Einaudiana dei Gettoni di Il dio di Roserio, rivela anche la sua originale e sorprendente scrittura narrativa, che verrà confermata, anche se con la rinuncia al dialetto, dalle due successive raccolte di racconti…. Sono in particolare una sorta di monologo e […]

Avrà fatto per Milano più di tutti noi

“Si passava, un tempo lunghesso le strade. Sorrisi ci accoglievano. Una ferma, serena gentilezza era in ogni sguardo. Il cuore, appunto; e i calli sulle mani che lo tenevano. Ce lo mostravano, dopo aver sudato; e, tuttavia, con quale pudore! Ma ora? Ma adesso?”. Così continua Testori il brano su Milano dal “Corriere della sera” […]

Che è successo Milano?

“Il nome sembra d’allora: Riboldi Gino. Ma il protagonista sta salendo la ‘via crucis’ della tutenkamonica stazione per farsi, nella deserta latrina, l’ultima overdose: stramazzerà. Che è successo tra la Vigor del ‘dio di Roserio’ dove, pur rischiando l’assassinio, Pessina Dante tendeva all’urlato traguardo e lo svuotamento, l’abdicazione, anzi, di quest’altro che non ha più […]

Per Wouter

“Per me la morte è il massimo dell’epicità e del mito”, scrive Pasolini, aggiungendo, poco dopo, anche il termine “sacra”. Non pensavo di aprire con queste parole delle piccole note sulla bicicletta vista da grandi scrittori, eppure la caduta rovinosa e mortale di Wouter Weylandt,  giovane campione belga di 26 anni, il 9 maggio nei pressi di Rapallo me le ha […]

Pietà allo stato impuro

Le opere di Romanino, a confronto con il pregiatissimo coevo Rinascimento, apparivano a Testori «cagnare d’osteria», atte a rispondere alla religiosità – tragica – del vivere e del morire. Il dolore, preso dal pittore a oggetto del poetare, non riusciva a darsi una qualunque pietà stilistica perché era esso stesso pietà. Il mondo di fronte […]

Il dono

“Ho raccontato la mia storia per ringraziare”, scrive Paolo Di Paolo nel suo libro Questa lontananza cosi vicina, edito da Perrone, storia di una insegnante, Donatella e di alcuni suoi allievi, trascinati dalla esperienza di una letteratura viva, capace di parlare, donando sguardi e fatti condivisi, alla vita di tutti i giorni. Sarà il tema del prossimo […]