“E a volte penso che soltanto l’incoscienza dei ragazzi, un’ autentica non mentita incoscienza, può consentire di vedere quel che succede e non picchiarsi il petto. Del resto gli eroi di queste valli sono tutti ragazzi, hanno lo sguardo diritto e cocciuto dei ragazzi”
Rientrerà in Italia domenica prossima alle 10 la salma di Tiziano Chierotti, il caporale degli alpini morto in uno scontro a fuoco avvenuto ieri nel distretto di Bakwa, a sud di Herat, in Afghanistan. Lo ha detto stamani il maggiore Matteo Mineo, comandante del distaccamento del Secondo Reggimento Alpini di stanza a Cuneo di cui Tiziano faceva parte, che stamani ha fatto visita alla famiglia di Chierotti, a Taggia.
«Siamo consapevoli di quello che andiamo a fare in Afghanistan – ha detto -. Il Secondo Reggimento Alpini, ad esempio, ha perso anche altri cinque militari nella missione del 2006 e un altro è rimasto gravemente ferito, nel 2008. Non posso dire che ci stiamo abituando a questo, perché non ci abitueremo mai a situazione del genere, ma siamo addestrati e assolutamente consapevoli che c’è anche questa eventualità». «Abbiamo saputo della tragedia ieri mentre stavamo effettuando un’attività alpinistica. Dopo aver appreso la notizia il nostro pensiero è andato subito alla mamma e alla sorella di Tiziano».
Io non credo che possa finire. Ora che ho visto che cos’ è guerra, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: – E dei caduti che facciamo? Perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero (Cesare Pavese, La casa in collina)
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