La scoperta della giovane età dell’attentatore

E’ il posto della nostra morte

Questa Basilica si chiama Santa Maria degli Angeli e dei Martiri… Mettono la bara su un tappeto rosso, col cappello d’ordinanza sopra. Alla fine la tromba suona il silenzio, e recitano la preghiera. Quella degli alpini finisce con: tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni e ai nostri gruppi e così sia… Per noi è il posto più triste del mondo. E’ il posto della nostra morte. Sono i nostri campi elisi… Quando Ulisse nei campi elisi incontra l’ombra di Achille, e cerca di consolarlo. E gli dice che è un grande eroe, il guerriero più forte che sia mai esistito, che vivo era come un dio e ora è il re dei morti e per questo non deve affliggersi di essere morto. E Achille gli risponde: preferirei essere l’ultimo servo di un contadino sulla terra che il re di questo mondo.


Altre schegge di invito alla lettura del romanzo Limbo, di Melania Mazzucco che dà voce a punti di vista diversi sul conflitto in Afghanistan:

I militari italiani si trovavano a Qal’- a- i Shakrak per l’inaugurazione di una scuola femminile … Avevano instaurato buoni rapporti coi capi villaggio e ormai il distretto non sembrava più pericoloso del resto del paese. L’occasione era gioiosa. Si trattava di un importante successo della ricostruzione in una provincia distrutta da trent’anni di guerra… L’esplosione di era verificata alle 8,35 ora locale. Il tributo di sangue era uno dei più gravi dall’inizio della missione. Le vittime, tutte della nona compagnia alpini, erano tre… Il caporale Lorenzo Zandonà di Mel, 21 anni, ferito alla spina dorsale e con una grave emorraggia interna era morto sull’elicottero che lo trasportava in ospedale. …

Il padre di Lorenzo, Pierò Zandonà… diceva di essere orgoglioso del figlio, ma di non capire perché il parlamento non riportasse a casa i nostri ragazzi… Le Torri Gemelle erano cadute giù quasi dieci anni fa, i talebani pure, ma i terroristi si erano moltiplicati come ratti, e praticamente ogni afghano era un terrorista, il che vuol dire che forse nessuno lo era. Tant’è che la parola era passata di moda, e adesso perfino i militari alleati chiamavano i nemici in un altro modo: insurgents, insorti. Ma come dice la parola stessa uno che insorge è uno che protesta, che si ribella contro il suo governo o contro un invasore. Ma allora che cosa facevano gli italiani? Combattevano contro gente che insorgeva contro un governo corrotto e servile in nome della libertà? Ma gli italiani non erano andati in Afghanistan in missione di pace, in nome della libertà? Ma se non potevano fare la pace, o se quella pace non piaceva alla gente cui volevano imporla, non potevano nemmeno fare la guerra, perché la nostra costituzione la rinnega…

La scoperta della giovane età dell’attentatore ci ha lasciato tutti costernati… è stato un dolore supplementare.

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