Nessun poeta, oggi, può ignorare la disperata domanda, anche inconscia, degli altri viventi. Più che mai, la ragione della sua presenza nel mondo è di cercare una risposta per sé e per loro.
Così Elsa Morante in un appunto del 1971 presente nella bella mostra a lei dedicata nella Biblioteca Nazionale di Roma. Fateci un salto prima di venire alla presentazione del Catalogo Pasolini a Casa Testori. Non c’è dubbio che i due artisti, Pasolini e Testori, lontanissimi per certi versi, vicini per altri, incarnano radicalmente la “disperata domanda” in quegli anni. Basta leggere i due interventi lancinanti dedicati da Testori alla morte di Pasolini e al film “postumo” Salò alla fine del 1975, per avere una visione esatta di quella radicalità che poi, come scrive con grande eleganza e profonda finezza Davide Dall’Ombra, in Testori trova lo stupore, il bagliore di incontri, il seme della speranza. Senza smettere di “urlare” contro la menzogna, anzi, se posibile, con più forza d’urto e “pietà”,
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