è tornata a inquietarmi
la poesia
Dopo mesi d’insperato silenzio
è tornata a inquietarmi
la poesia
con le sue beghe e le ambiguità
le sue maledizioni
la consueta tirannia della parola
la sua equivoca trascendenza
Credevo di averla confinata
in una stanza priva di finestre
senza il sospetto
di una impossibile sortita
Invece è ancora qui
a colmare di sangue
la nostra liturgica ferita
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