Provocazione o proposta?

Far valere doppio un giorno di carcere in condizioni disumane

PIÙ VOLTE HO DENUNCIATO L’INSOSTENIBILITÀ DI QUESTE CONDIZIONI, MA I MIEI APPELLI SONO PURTROPPO CADUTI NEL VUOTO

Nessuno può negare che siamo in una situazione di emergenza”, che la “mortificante” sentenza della Corte europea che condanna l’Italia per il degrado delle carceri è fondata: bisogna agire perché “sono in gioco il prestigio e l’onore dell’Italia”.La mancata attuazione delle regole penitenziarie europee conferma la perdurante incapacità del nostro Stato a realizzare un sistema rispettoso del dettato dell’articolo 27 della Costituzione sulla funzione rieducativa della pena e sul senso di umanità: “Il tema delle carceri, del loro estremo sovraffollamento, deve essere valutato da qualsiasi parte politica con serenità, senza pregiudiziali liquidatorie. E’ una questione che deve essere ben presente “a tutte le forze politiche e anche ai cittadini-elettori nel momento in cui il nostro popolo è chiamato a eleggere un nuovo parlamento. Ma quando faccio un appello o un richiamo è come se mandassi un messaggio in una bottiglia che non so dove arriverà”.

A queste parole del Presidente Giorgio Napolitano in visita a nelle carceri di San Vittore a Milano (che come la maggior parte degli istituti italiani scoppia: quasi 1.600 detenuti in una struttura nata per ospitarne 800), aggiungo quelle provocatorie di alcuni detenuti di Rebibbia, in un foglietto da diffondere il più possibile girato dentro e fuori la casa circondariale romana dopo la sentenza della Corte europea:

Idea tra il propositivo e il provocatorio

Far valere doppio un giorno in carcere scontato in condizioni disumane, come lo sono le attuali (ormai da anni) condizioni delle persone recluse. Condizioni che feriscono lo spirito della Costituzione, disattendono l’ottima Legge penitenziaria e tutte quelle altre norme di diritto, le quali devono agire non solo ugualmente, ma maggiormente quando si tratta di tutelare i più esposti. E il carcere, se da un lato ti eclissa meglio, dall’altro al peggio ti espone.

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L’aggancio di principio

Questa nostra idea, benché di’impatto appaia completamente sganciata dalla realtà, ha invece un consistente collegamento logico col mondo del lavoro e nello specifico con quelle mansioni definite dal nostro Legislatore usuranti. Per questi lavoratori il buon senso ha voluto che si prevedesse la possibilità di andare in pensione con anticipo rispetto ad altre categorie di lavoratori

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