L’ultimo affascinante romanzo edito da Longanesi del poeta e romanziere ligure nelle librerie il 6 giugno.

Giuseppe Conte, Il male veniva dal mare: il ragazzo, le meduse, il desiderio e l’urlo per salvare la natura (e gli uomini)

Macchie luminescenti apparvero all’improvviso ai piedi della fiancata della Mermaid come mille increspature rosa scuro. Erano tante, questa volta. Tante, informi, una addossata all’altra, che disegnavano una treccia di luce, discontinua e dai movimenti ondeggianti, nonostante il mare fosse piatto. E anche questa volta non potevano confondersi con i riflessi del sole

In quegli anni si erano susseguiti uragani e trombe d’aria, onde anomale, inondazioni, frane continue. E poi siccità, carenze idriche, incendi, esplosioni di piattaforme petrolifere, malattie e morie di animali in terraferma e una ecatombe dopo l’altra, inspiegabili e improvvise, di pesci e di uccelli.
Diverse migrazioni anomale erano state segnalate: le farfalle per esempio e quelle lucertole mediterranee tozze e dalle zampe prensili dette “gechi” ormai avevano cercato il loro habitat più a nord del parallelo su cui si trova la Baia degli Angeli. Gli orsi bianchi invece erano stati respinti a sud dal progressivo sciogliersi dei ghiacciai artici e di quelli della Groenlandia. Le balene erano state cacciate sino all’ultimo esemplare, a niente erano valse le loro fughe , e quelle che non erano state uccise dai pescatori giapponesi si erano suicidate con spettacolari spiaggiamenti sulle coste della Nuova Zelanda. Ma neppure su quello si era riflettuto abbastanza.
Il direttore Mark Breton aveva fatto di terra@mare.com un giornale di battaglia per denunciare il degrado ambientale e i pericoli che correva il pianeta. Teneva molto ai suoi contatti con le associazioni ecologiste californiane e tra queste con la Algalita Marine Research Foundation, quella creata dal capitano Charles Moore per difendere gli oceani dal progressivo avvelenamento.
Nyamé telefonò in redazione per confermare che le macchie luminose ormai erano tante, che si erano affollate intorno alla meganave e poi si erano volatilizzate.

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *