Vedi post precedente: ultimo bellissimo romanzo di Giuseppe Conte.

Giuseppe Conte, il male veniva dal mare: il Minotauro e la bellezza

Una narrazione suntuosa e spasmodica, serrata e ricchissima, dove è l’azione ininterrotta, tra passato, presente, futuro, a portare i lettori a condividere un messaggio etico e sociale forte, senza bisogno di esibire o commentare. E’ necessario attraversare il fascino del male, la forza cupa e nichilista che si cela sotto il simbolo del Minotauro, violentatore di carni, devastatore di paesaggi e acque, ma anche collezionista d’arte.

Dentro le emozioni di un thriller di dimensioni epocali, accostarsi alla bellezza e allo schifo che le meduse rappresentano, figlie del tempo, dell’altrove, del mistero, della nostra sporca coscienza. Saranno i giovani di razze e colori diversi a rischiare per il dono della speranza, della convivenza pacifica, oltre l’orrore e il pianto, la paralisi, a recuperare il contatto con la tradizione dei padri, con le uniche possibili guide adulte (il magnifico Marlon, libero mendicante della spiaggia) nella deriva di un futuro prossimo, alle porte. Perfino incrociando la propria natura, come nelle metamorfosi antiche, con altre nature, fiere e misteriose, inquietanti e splendide. Non a caso, il ragazzo in cerca di occupazione stabile in un mondo insicuro (siamo a Nizza con l’azione del romanzo, nel 2030 circa) Nyamé è giornalista di una testata on line, spinto dal forte desiderio di verità corre innumerevoli pericoli. Con Marlon e con Asal Fortini, ribelle studentessa di biologia, implicata nel male e nel bene del mare fin dentro la sua famiglia e, scopriremo, il suo stesso corpo, non manca l’indagatore, il commissario Cavallero, la cui personalità, niente affatto scontata, è ricca di sfumature, rassegnata ma pronta, davanti alle energie delle speranza, a rimettersi in gioco per un ideale. Incontra, o sente il racconto, di personaggi disperati, commoventi, servili, spinti dalle onde e dalle tempeste, pieni, come non mai, di quell’amore totalizzante, eros e spiritualità, da sempre la forza dirompente, rivoluzionaria, perfino politica, della poesia e della narrativa di Conte, il cuore pulsante del mito-modernismo che combatte una aspra battaglia con il suo opposto, il sadismo della tortura sessuale, portato al diapason del disprezzo attraverso sofisticate tecnologie dalla corte del Minotauro moderno. Con la caparbia utopia di rovesciare la metamorfosi (leggi il mito delle meduse) da una atto di violenza a uno di pace e di rispetto, per l’uomo e per la natura.
Il romanzo trascina, nella seconda parte, parola per parola dentro al labirinto, davanti al Minotauro che, ferito a morte, lascia tracce di bava negli uomini che ha coinvolto, perfino spiegando le sue ragioni disperate, in parte, fino ad un certo punto, condivisibili. Come si legge in una delle prime immagini, l’accostamento bene male è come l’acqua nel caffè: nessuno può dirsi immune, a priori non contagiabile. Così i vari personaggi devono attraversare le tenebre, con la grande speranza nei giovani che, non a caso un cronista, vogliono liberamente alzare la voce, dire finalmente la verità sul disastro di certi affarismi, sul dio denaro, sullo scempio della natura e tuo tema sublime e veramente originale, solo tuo, sulla distorsione del sesso (che è amore spirituale, linguaggio, letteratura, poesia) fino al sadismo, alla violenza. Ci sono due libri citati, quasi esibiti nella loro chiarezza, a formare una specie di scudo umanistico all’avanzare delle tenebre: Ovidio e Whitman, a proposito delle metamorfosi dei corpi, in cerca di una pacificazione universale che rispetti tutte le coscienze, le appartenenze, le idee e le religioni. Perfino i segni della pelle e quelli sessuali. Del resto il ligure nume tutelare per quando riguarda le Meduse rimane Italo Calvino nelle sue Lezioni americane. Lo stesso scrittore lo ha confermato, pur nel diverso stile e approccio al mito, in una storia delle Meduse completa, divagante, tratta dalla scienza, dalla letteratura, dalla mitologia e rifatta totalmente nuova, racconto strepitoso, la lotta bellezza pietrificazione è ben narrata da Calvino e rimane uno stampo memorabile di riscrittura moderna per capire i classici e la fondamentale dimensione umanistica nei nostri tempi. E nel futuro, se pensiamo che la storia di Giuseppe Conte è ambientata nel terzo decennio del XXI secolo.

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