Prima di un lungo lavoro di revisione, ho potuto leggere in anteprima il romanzo di Conte (vedi i post precedenti) a cui è seguito un intenso scambio di mail con l’autore. Eccone uno stralcio.

Il male veniva dal mare: le parole di Giuseppe Conte

Carissimo Fabio,
a caldo, dopo la lettura del tuo messaggio:grazie! il tuo giudizio
e la penetrante analisi che fai del libro mi toccano e mi commuovono;
hai visto tutto l’essenziale: il gioco di rimando tra gli archetipi mitici e
la attualità, il tema del male, i fondamenti in Ovidio e Whitman,
acutissima la tua attenzione al tema essenziale in Calvino
della leggerezza versus pietrificazione, della salvezza dell’umano,
la centralità del ragazzo africano e del vecchio senzatetto
nella mia intera visione delle cose, la ambiguità delle Meduse
vendicatrici, tutto, caro Fabio, hai visto tutto davvero, E io ti ringrazio
dal profondo.


E’ vero, c’è l’atmosfera apocalittica dei Giorni della Nuvola, (altro bel romanzo di Conte) ma più risolta nella narrazione, senza prediche moralistiche. E’ vero, c’è il problema del Male, che mi si pone di fronte ogni volta che inizio a raccontare una storia (come se la lotta tra Bene e Male fosse
la fonte di tutte le storie). E’ vero, il tema iconografico di Medusa
rinvia al mito, e agli archetipi di cui la nostra anima e il nostro
mondo è tessuto. Sei anche il gran studioso di Pavese, e , nella
differenza di registri narrativi, tu identifichi bene il rapporto tra
romanzo e mito decisivo nel mio lavoro.
(dalle mail di Giuseppe Conte, agosto 2012)

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