Dal bel sito di Jacqueline Spaccini Laboratorio di arte e letteratura

Cosa è poesia?

Giorgio Caproni:

Credo che non lo sappia dire nessuno che cos’è la poesia. […] Ricerca della mia identità. Penso che il poeta sia un po’ come il minatore finché trova un fondo nel proprio io che è comune a tutti gli uomini. Scopre gli altri in se stesso.

Giuseppe Ungaretti

E’ il modo con cui il poeta con fatica e sofferenza cerca di tradurre in parola l’universo e i sentimenti dell’uomo

La poesia è poesia quando porta in sé un segreto.

A volte è un lavoro lungo e a volte è un lavoro che si fa in pochi momenti.
A volte [le poesie] non sono mai a posto, si seguono con l’orecchio […] l’orecchio va dietro al significato, va dietro al suono

Eugenio Montale:

La poesia diventa sempre più prosastica… ma credo che rimarrà sempre una distinzione. La poesia ha bisogno di una certà verticalità della parola.

Ancora Ungaretti:

Non so se la poesia possa definirsi. Credo e professo che sia indefinibile e che essa si manifesti nei momenti della nostra parola quando ciò che ci è più caro, ciò che di più ci ha inquietato e agitato nei nostri sentimenti e nei nostri pensieri, ciò che appartiene più profondamente alla ragione stessa della nostra vita, ci appaia nella sua verità più umana; ma in una vibrazione che sembri superare la forza dell’uomo, e che non saprebbe mai essere conquista ne di tradizioni ne dello studio sebbene delle une e dell’altro essa incessantemente si nutra. La poesia è dunque un dono come essa comunemente è considerata, o meglio essa è il frutto d’un momento di grazia al quale però una sollecitazione paziente, disperata, è necessaria, specie nelle lingue di vecchia cultura. I modi della poesia sono dunque infiniti, sono tanti quanti sono i poeti del passato, d’oggi e del futuro. Sino dalle mie prime esperienze, fatte nella tragicità della trincea, quando di fronte alla morte non c’era da pensare se non alla verità della vita, ho capito bene queste cose, e mi sono sforzato nelle mie ricerche e scoperte di poesia, a insegnare che ogni poeta ha da svincolare la propria originalità liberamente, ma che ha nello stesso tempo da ricordarsi che ogni poesia, per essere tale, deve anche possedere quei caratteri d’anonimia che le impediranno sempre di apparire estranea ad un essere umano. Ogni vera poesia risolve miracolosamente il contrasto d’essere singolare, unica, e anonima, universale.

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