quanto dura la notte, il corso altissimo delle stelle

In fondo al corteo

Mi capita di incrociare il corteo di ieri a Roma. Tra San Giovanni, Santa Maria Maggiore e Termini.
In coda, ragazzi giovani, con le loro tute arancioni, in fretta, a squadre, puliscono la strada. Tutte le serrande sono chiuse, in un silenzio irreale, dove arrivano solo “stordite” e lontane le urla del corteo. Perfino la Basilica di Santa Maria Maggiore è sbarrata. Neppure una bottiglia rimane per terra. Stamane prima dell’alba, ho fatto lo stesso percorso: la città, a parte qualche scritta sui muri, ha lavato le sue ferite, grazie a questi lavoratori dell’alba. Non sono arrivato a Porta Pia, dove forse i segni sono più visibili.
In ogni caso ho avuto molta più simpatia per questi ragazzi, moltissime ragazze, al lavoro ieri e tutta stanotte, che per chi urlava dal palco.
Dedico molto volentieri queste frase di Gadda a tutti i lavoratori della notte che lavorano per il nostro giorno:

Gli spazzini si sono dileguati nel primo chiarore…. e mi paiono i saggi esecutori del destino che col loro sdrucio accompagnano, quanto dura la notte, il corso altissimo delle stelle.

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