In questa poesia, Cuma, Elio Fiore si congedava dall’esperienza di lavoro all’Ilva di Bagnoli, nel 1965, per tornare a Roma. Andrà ad abitare, lui cristiano, in quel ghetto di Roma pieno per lui di ricordi: aveva visto fanciullo deportare gli ebrei romani. La raccolta porta il titolo, strepitoso, di un bellissimo verso leopardiano, In purissimo azzurro.

Quando appena tremano le onde

Su questa spiaggia bisogna venire all’alba

Su questa spiaggia bisogna
venire all’alba, quando appena
tremano le onde, quando l’antro
nel buio della terra, fa udire
l’eterna voce che non sbaglia.

Qui, sul tempio di Apollo,
lascio per sempre questi giorni,
questo tempo fecondo tra gli operai,
tra queste piccole pietre eterne, corrose,
coperte di foglie e luce,
amiche solo del vento.

Sì, su questa spiaggia
bisogna venire all’alba,
quando appena tremano le onde

Arco Felice, 1965.

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