Vi voglio bene – e Vi auguro, mi auguro di vero cuore un Natale
DEGNO
Laboratorio di Poesia
a Rebibbia
☺ ۞ ☼
a cura di Antonella Cristofaro,
Nina Maroccolo e Plinio Perilli
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Lina
Betty
Vanesa
Anna Rita
Jasmine Iliana
M. Rita Linda Maria
Anna Lyse Roxana Lorena
AUGURI di BUON NATALE
E FELICE ANNO NUOVO !!!
2014
Non lasciarla mai sola, la poesia –
la tua, la mia: non lasciarla nel mondo
senza luce. Perché di questo vive –
che proprio tu, la viva!… E
col tuo stesso aiuto sa aiutarti.
E se ha creduto in te, non puoi lasciarla…
Come troppe parole che in cuore
ci deludono: o peggio, si dimenticano.
Luce del mondo, tu rinneghi il buio.
E non lo sai che adesso stai specchiandoti.
Plinio Perilli
MIGRANTI
mi condusse un angelo di farina –
ne feci pane, oro – lo mangiai…
riposai sotto il suo ritratto
djavas – lucerna indoeuropea
“Non dimenticare” levitò
il migrante israelita
“Non dimenticare” lievitò
il frumento d’Abissinia
“Non dimenticare” levitò
la segala siberiana dal Danubio
alimento nero, sguardo bizantino –
mi condusse un angelo di farina –
ne feci pane, oro e tempo – lo mangiai…
– poi continuò a dominarmi domineddio
Nina Maroccolo
* djavas: orzo in lingua indiana
… Esistono luoghi sospesi che amano indugiare con il tempo. Sono spazi raccolti e mai contesi. La gente che li vive si esprime con il linguaggio chiaro e lento dell’Umanità.
Se le azioni sono ormai rapide, altrettanto brevi quanto le parole e corrono in ogni direzione, qui si devono fermare. Queste sono le stazioni sacre da sempre. Qui si arresta il tempo e batte veloce il cuore. Così, come quando si è di fronte ad uno spettacolo della natura o si entra in uno spazio di dolore o ci si trova a vivere il tempo lento dell’espiazione.
È in queste trincee che il pensiero si ferma, si raccoglie e si fa forte traducendosi talvolta in lettere d’amore…
Antonella Cristofaro
Amici miei carissimi,
dopo l’Epifania, assieme a Nina Maroccolo
e Antonella Cristofaro, riprendo il Laboratorio di Poesia (lunedì pomeriggio)
dentro il Carcere romano di Rebibbia, sezione femminile. Lì, lunedì scorso,
ho VERAMENTE sentito il NATALE. Nella gioia che illuminava le parole
come palline colorate o stelle finte sull’albero di un SOGNO VERO,
aspro e dolce allo stesso modo… Nel pianto di alcune recluse che
da un lato sognavano di poter uscire grazie all’imminente indultino,
ma dall’altro AVEVANO QUASI PAURA di tornare fuori…
Il mio augurio di quest’anno è un semplice dépliant lirico “costruito”
con tre nostri contributi e un abete natalizio graficamente immaginato,
vorrei dire “gemmato” sempreverde coi nomi delle mie, nostre care “recluse”,
rese presto un po’ più libere, speriamo in concreto, dall’indulto incipiente:
ma sempre idealmente dalla voglia – dal sogno e bisogno – di poesia.
Vi voglio bene – e Vi auguro, mi auguro di vero cuore un Natale
DEGNO di questo auspicio, di questo rito d’abbraccio affratellante.
Niente di più, ma anche e assolutamente niente di meno!
Plinio Perilli
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