Mio nonno è morto in guerra:l’etica della trasmissione orale (cantata) delle storie vere del passato.

Intenso lo spettacolo di Simone Cristicchi.

Racconti toccanti di reduci di guerra, a cominciare da quelli del nonno del cantautore-drammaturgo. Erano partiti in 150 nel reggimento, tutto romani, si è salvato lui con altri nove soldati, dal ghiaccio e dalle stragi della Russia. Ma suo nonno muore ancora, grida all’inizio dello spettacolo Cristicchi, ad ogni guerra di oggi, ad ogni violazione dei diritti umani. Spiccano episodi incredibili, come quello dei profughi istriani e del magazzino 18 del porto di Trieste che conserva i loro oggetti portati via dall’incubo di Tito nel 1947 e rimasti li per più di sessant’anni, o delle quattrocento piastrine di soldati italiani dispersi, collezionati da un signore russo, che solo da pochi anni hanno ritrovato la via dell’Italia, alla ricerca dei famigliari di quei militi, solo adesso non più ignoti.

Ecco la promo del teatro Vittoria di Roma sullo spettacolo di Cristicchi:

Mio nonno è morto in guerra” prodotto da Promo Music di Marcello Corvino. Uno spettacolo di parole e musica, commovente, coinvolgente e ironico: un affresco di piccole e grandi storie individuali, un mosaico di istantanee emozionanti, schegge di voci inghiottite dal vortice della Grande Storia e salvate dall’oblio.
Palco spoglio, quattordici vecchie sedie accatastate, che proiettano sullo sfondo una ragnatela di luce, un pianoforte, strumenti giocattolo. Questo è quanto basta per raccontare le storie “in bianco e nero” di quattordici piccoli eroi quotidiani attraversati dal terremoto della seconda guerra mondiale. Racconti di bombardamenti nelle borgate, di fame, di madri coraggiose, di prigionieri in Africa, di alpini nella ritirata di Russia, di lotta partigiana, di esuli dell’Istria. Storie cariche di speranza, umanità e resistenza.
Alternando registri vocali e stilistici, il poliedrico cantautore e attore romano dà vita ad ogni singolo personaggio, raccogliendo un album di ricordi che ancora oggi gridano rabbia per un dolore gratuito e inutile e, che per contraltare ha bisogno di leggerezza, una leggerezza indispensabile a sopravvivere.
A questa raccolta di aneddoti e ricordi, si affiancano brani scelti dal repertorio della canzone popolare e d’autore: Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Boris Vian, canti alpini reinterpretati da Cristicchi accompagnato al pianoforte da Riccardo Ciaramellari. Parole narrate e cantate che prendono vita anche grazie alle atmosfere sonore create da Gabriele Ortensi attraverso la magia del theremin, degli strumenti giocattolo, che immergono lo spettatore nella tridimensionalità del racconto.

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