Testo e messa in scena vibrante, come in uno specchio deformato, ma veritiero, di quello che potrebbe diventare l’assenza di umanità, di autentica percezione dell’altro

Pinter al Teatro SpazioUno di Roma

Scritto nel 1991, in questa originale messa in scena contaminata con inserzioni di altri testi celebri del drammaturgo, la superficialità dell’incontrarsi e le nevrosi delle coppie per le quali affrontare la vita è negazione di ogni virtù, egoismo, rancore, supremazia ridicola, viene rappresentata con gli attori sempre in scena, a giro, intorno alle loro futili rivalse, mentre fuori impazza una rivolta, di cui si sentono i clamori. Nonostante un intrusione finale di questa battaglia sociale, nelle vesti di un personaggio ben conosciuto dai borghesi del party continuo che è la loro “bella” vita, tutto quello che è al di fuori dei loro capricci è ignorato. Del resto la stessa realtà non convince di esistere, e per placare il non senso, ogni tanto si deve strillare, a ruota, a giro, nella intimità inesistente, quando il teatro fruga implacabile negli animi e nei corpi. Bravissimi tutti gli attori, tra cui Silvia Brogi e Paolo Perinelli.

Ecco la presentazione del testo:

Teatro Salauno

PARTY TIME

di Harold Pinter

Con Silvia Brogi, Paolo Perinelli, Gaia Benassi, Maurizio Greco

Domenico De Santi, Simone Crisari, Lina Milano,

Francesca Grilli, Antonio Blasi, Malvina Ruggiano

Regia di Massimo Cardinali

Aiuto regia Marzia Verdecchi

Party Time, scritto da Harold Pinter nel 1991, e’ ambientato in una casa elegante e alla moda della vecchia Londra. I dieci protagonisti di questa piece blaterano di esclusivi centri benessere, di rifugi su isole paradisiache e di relazioni sentimentali passate, mentre nelle strade si svolgono violenti disordini, che saranno selvaggiamente soppressi, testimoniando l’estinzione senza pieta’ del dissenso. Non penso che Pinter volesse fotografare una Gran Bretagna che stava scivolando lentamente verso una sorta di neo-fascismo, ma ritengo che intendesse offrire un’immagine di una societa’ borghese, narcisistica, legata alle apparenze, indifferente a tutto e fuori dalla realta’. Cio’ che Pinter vuole sottolineare è che le nostre vite sono governate sempre di piu’ da un materialismo apolitico nel quale è inaccettabile fare a meno dell’ingiustizia e della corruzione. Queste tematiche, cosi’ feroci nella loro attualita’, mi hanno spinto ad un’analisi della violenza, spiccatamente fisica o elegantemente verbale, presente nella drammaturgia di Pinter, portandomi alla stesura di un testo che si appoggia su Party Time, ma che e’ integrato da situazioni o dialoghi tratti da Anniversario, L’Amante, Ceneri alle ceneri, Chiaro di Luna, Vecchi Tempi, etc.

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