La conclusione della tesi di Francesco Zuccheroso, dal carcere di Rebibbia, vedi post precedenti e l’intervista su you tube sulle lauree a Rebibbia

Gadda, prigioniero del garbuglio

Ciò che più mi ha impressionato leggendo l’opera di Gadda (La Cognizione del Dolore) è quella sofferenza che si porta dentro per molti anni e che credo abbia avuto fine (o almeno in parte) nel momento in cui decide di rendere pubblico la vera natura di quel male oscuro che altro non sono, che la somma di tutto ciò che si trascina fin da piccolo. Anche se non ho letto molto di ciò che ha scritto Carlo Emilio Gadda posso dire che quel poco mi ha affascinato, fino ad indurmi a scegliere lui come chiusura del percorso che mi sono prefissato.

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *