Quel cerchio di luci, ombre, vaghe figure che continuano a inanellarci col suo tessersi, smagliarsi, ricomporsi – solo che si esca per un attimo dalle metropoli – ci arriva sempre come paesaggio, perfino nella prospettiva degli aerei, resta l’epifania più adeguata della natura.
Sì, è vero che oggi questa natura è sempre più violata, che la proliferazione urbana delle foreste ormai stanno per generare mutamenti catastrofici in cielo in terra in ogni luogo … ma è pure vero anche oggi che qualunque tentativo umano di cogliere, sia pur solo per un attimo, il rapporto con una verità potente globale in cui origine della natura e origine dell’io si incontrino, sottintende comunque una visione idea che è il paesaggio come è stato meditato soprattutto dalla pittura
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