Il valore più profondo dell’esperienza di alcuni laboratori di scrittura, nati del tutto inaspettatamente in questi anni all’Università di Tor Vergata di Roma, è stato colto da Daniela Iuppa, compagna di strada di questo blog, insieme a Francesca Giglio. Entrambe lavorano su Testori per le loro tesi, Daniela di specialistica in Italianistica (Iacopone e Testori), la seconda di dottorato (Testori critico d’arte): “C’è sempre uno scollamento tra ciò che si dice e ciò che si vorrebbe dire, eppure non si può non tentare. L’arte è questa ferita che si cicatrizza e si riapre continuamente, senza sosta. Da Testori imparo il gusto della lotta, del rischio, dell’inquietudine; ma anche la libertà di sbagliare, senza paura che sia irreparabile come per Baudelaire.
Non sbaglierà, nonostante tutti gli errori, chi avrà voluto bene alla realtà, ossia alla Creazione. […] Basta amare la realtà, sempre, in tutti i modi, anche nel modo precipitoso e approssimativo che è stato il mio. Ma amarla. Per il resto, non ci sono precetti..
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