La grande omologazione, il genocidio delle culture della diversità ha come elemento visibile quello della lingua. Secondo il Pasolini corsaro, i giovani non sanno più parlare, sogghignano appena, hanno i volti tristi dall’asservimento ai modelli del potere consumistico, in primis il dovere dell’atto sessuale, per non essere emarginato come incapace. Passati 40 anni, come confrontarci con queste parole di Pasolini? Parlava della mia generazione, quella nata tra la metà degli anni Cinquanta fino ai primi del decennio successivo. Dunque dei genitori dei ventenni di oggi.

Il fine della lotta del letterato sarà l’espressività linguistica che viene radicalmente a coincidere con la libertà dell’uomo rispetto alla sua meccanizzazione

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