La canzone, parole e musica, di Paolo Mattei, con l”arranggiamento di Stefano Messina. Le trovi su https://soundcloud.com/paolo-mattei

In musica, il bevitore

IL CARTONE DELL’UBRIACO

Restiamo qui seduti e beviamone un po’
ché più di mille stelle brillano in questo vino,
stiamo un poco in disparte perché di tempo ne ho
dopo un giorno di chiasso ed un lungo cammino.

Dei faticati giorni in cui vagolo qui
è sola testimone la Grande Sconosciuta,
è una dolce puttana che accenna sempre il suo sì,
è una tenera madre bella, chiara e muta.

Ed io fuggito e rifugiato parlo lingue che non so,
racconto, barcollo, mi dimentico.
Dentro il cartone del mio vino stanotte il sole brillerà,
la vita rinasce dove morirà.

Stiamo ancora seduti prima di andare via
ché ora niente si muove e niente grida invano,
queste sono le ore che chiedono compagnia,
la chiede tutta la vita che porta lontano.

Lontano è qui a due passi, svolti l’angolo è là,
s’arriva a piedi e un silenzio può essere vita o morte.
Beviamo un altro goccio e un po’ di sonno verrà,
domani avrò bisogno d’essere più forte.

Ed io fuggito e rifugiato…

Buonanotte al rumore e al silenzio che c’è,
al miscuglio di fango e oro, di acqua e vino.
Pure straniero e brillo, brillare vedo con te
le stelle sul bagnato asfalto del mattino.

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