L’incipit del bellissimo intervento della studiosa e docente Fiammetta D’Angelo al Convegno sulla Grande Guerra del maggio 2015 a Tor Vergata, di cui usciranno gli atti a breve.
Di Rebora, a cura di Adele Dei, è uscito il Meridiano Mondadori in cui si trovano queste prose e tutte le poesie.

I chicchi di luce di Clemente Rebora

C’è una bimba lontano – ardor biondo di sole consuma il fulgore dei suoi neri occhi; ma è così brava e lavora, disegna, si trastulla, canta. A chi la domanda, Enrica è il suo nome: così l’uso vuole e per garbo risponde; però, se tu il cuore le chiami, s’effonde allora levità di stelo, spiga di grano in chicchi di luce irradiando confida essere bimba vicino, ma il suo nome lontano.
Vive di affetto là fra la gente, ove orco non strozza il respiro baciato sul getto e non inquina strega la stilla sorbita. Non sa del molino che intride – non sa dell’acqua che batte – non sa che le pale si cercano ansiose, ma un intervallo distanti in ruota le rode. Eppur qualche affanno di croscio caduto ella ode, qualche spruzzo d’immota linfa la spiga rigela: vorrebbe salvare, accarezzare vorrebbe: le manca qualcosa, le manca. Tacita crolla spiga di grano, sfavillano chicchi di luce da un cuore, bimba che ha nome lontano.
Allora drizzando lo stelo, puntando un gesto severo, allora -«Pensate ai soldati – ella dice – pensate ai nostri laggiù. Perché siamo qui, in tepore mangiamo, tra casa e domani si parla di loro, talvolta, ma facile cuore che poco ne ascolta! Aspettiamo, intanto mangiamo: turbati, come sempre viviamo»- Crolla stelo il suo grano, consumano chicchi la luce: bimba che ha nome lontano.
Lei pure mangia, e infine sorride: lustrezza di viso chiomato nell’aria, grazia del giorno in baleno notturno. E disegna, lavora, si trastulla, canta: perché brava bambina a chi la domanda Enrica è il suo nome.
Ma qualche sera, reclina in sonno al vortice lontano, il cuscino una mola, sfarinando il suo grano scolora, morde lo scroscio caduto: «Pensate pensate ai nostri soldati,» – e al mattino che osa tornare normale, spruzza di brividi chicchi la sua ora di luce: «E pensateci ancora»-

Protagonista di Pensateci ancora è Enrica, nipote di Clemente, figlia della sorella Maria Rebora e di Pietro Bonfanti; la sorellina Ina, invece, è l’animo di un’altra prosa lirica, Bizzarria e corale di retrovia. Pensateci ancora, la cui versione manoscritta si presenta con varianti, è in stretta relazione con il Primo dei Movimenti di poesia e con i versi Zio Checche, sei tu? (versi scritti per Enrica di quattr’anni / ritoccati per Enrica di sedici). Il ritratto della bimba emerge, in queste liriche e prose, nella sua dolcezza e fragilità indifesa, nel freddo della storia. Così scrive Clemente alla madre dalla prima linea, sul fronte di Gorizia, il 13 novembre 1915:

Un saluto rapido ma intenso, fra il fango e il travolgimento di questi luoghi, che sono il Calvario d’Italia. La cicuta di Socrate è un’inezia ironica al paragone. Quanta umanità, in stato così terribile.
Sto bene – e non pensate se scriverò di rado.
Tutta la mia luce che vedrà
Clem.

E il 24 novembre:

Il tuo Checche rinselvato, sogna ancora il suo capo sulla tua spalla. Tutto ciò che io raggiunsi a prezzo della mia vita – e ora inenarrabilmente – sarà, per «la luce» – nevvero?
Io vi accoro, tutti voi miei cari, nel mio segreto con aderenza affettuosissima – ad onta di tutto ciò che accade intorno.
La mia umanità resiste; e sto bene.
Vi abbraccio intensamente
Clem.

Enrica è luce e grano, tόpoi reboriani; «vita-pensiero o anima intellettiva»; «il grano sostiene e nutre la vita, la luce la illumina e immette in essa segni di speranza». La luce squarcia le tenebre della storia, che rende l’Italia un «Calvario»; il grano è antidoto contro la «cicuta di Socrate», il veleno che degrada l’umano. La misteriosa via che porta alla luce è sacrificio esistenziale, poiché conquista di una «umanità» che «resiste» grazie ad una «aderenza affettuosissima». Enrica è il nome della bambina; ma la creatura “interiore”, invocata nel cuore, è grano; bimba vicino a chi soffre.(Fiammetta D’Angelo)

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