Edito nel 2014 da add editore, la lunga vicenda del maestro bresciano al Ferrante Aporti di Torino carcere minorile,

Mario Tagliani, Il maestro dentro: Trent’anni tra i banchi di un carcere minorile

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….Questo è quanto vorrei fare domani, ma non è detto che le cose vadano così; può essere che arrivi una nuova notifica di reato, che venga respinta una richiesta di arresti domiciliari e allora ci sarà da affrontare un nuova emergenza: bisognerà saper cogliere l’attimo e gestire il tempo in modo tale che la tensione si stemperi, la rabbia decanti e torni uno stato di serena e provvisoria convivenza.
Il mio lavoro è fatto di attimi, di impresvisti che molto spesso non hanno una soluzione certa, devo ascoltare, provare a capire, e non spaventarmi, anche quando l’umore della classe cambia all’improvviso. Se voglio aiutarli, devo fare in modo che i ragazzi abbiano fiducia in me, perché nella loro vita già piena di incertezze, un punto fermo, come può essere un maestro, deve continuare ad esserci.
Per salvare, o provare a salvare i nostri ragazzi, dobbiamo saperci trasformare in guide e farciseguire, senza badare a loro in modo ossessivo e assillante. Guardiamo avanti, cerchiamo la nostra direzione, lasciando che siano loro a venirci dietro, perché di noi si fidano e perché di questo hanno bisogno (p.189).

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