Dal 10 marzo fino al 14 maggio, presso la prestigiosa sede del Vittoriano di Roma (Sala Zanardelli del Monumento a Vittorio Emanuele II), la mostra intitolata Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo, con la sezione aggiuntiva dedicata al tema Malati, manicomi psichiatri in Italia. Dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale, curata, quest’ultima, dalla SIP (Società Italiana di Psichiatria)
Oltre 400.000 cittadini tedeschi di entrambi i sessi, affetti da patologie mentali considerate ereditarie e incurabili, furono sterilizzati contro la loro volontà a partire dal 1934. Tra il 1939 e il 1945, più di 200.000 persone ricoverate in ospedali psichiatrici tedeschi furono invece assassinate perché ritenute un inutile peso per la popolazione tedesca. Per non dimenticare arriva a Roma, al Vittoriano, la mostra documentaria ‘Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo’, arricchita dalla sezione ‘Malati, manicomi e psichiatri in Italia: dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale’.
La mostra è stata portata in Italia dal Network Europeo per la psichiatria psicodinamica (Netforpp Europa), in collaborazione con la Società Italiana di Psichiatria (SIP), con il Polo Museale del Lazio e con l’Agenzia per la vita indipendente (AVI). Attraverso 50 pannelli contenenti biografie e immagini storiche, l’esposizione vuole raccontare l’assoluta disumanità perpetrata nei confronti dei malati psichici e dei disabili durante il nazionalsocialismo e la conseguente omertà sull’accaduto nella Germania postbellica. Fotografie, disegni, documenti ufficiali e inediti esposti per la prima volta in Italia, evidenziano il complesso meccanismo organizzativo che consentì i crimini. Al contempo la Sip lancia un allarme: la paranoia, disturbo patologico che ha fatto da ‘benzina’ a tanti eventi bui della nostra Storia, è in aumento ed oggi sono tra 1 e 2 milioni gli italiani ad esserne colpiti. Un fenomeno da non sottovalutare perchè la paranoia, avvertono gli psichiatri, “alimenta il ritorno dei ‘fascismi'”.
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