Io ti parlerei di Dio e della vera vita: supporterei i miei argomenti negativi con la folle speranza d’una eterna felicità per chi ha seguito la via della salute …
No, io non ti parlo di ciò, né so rompere la nebbia col lampo del miracolo – no, dio non è con me – non è con nessuno più – io sono solo, , e niente so e niente posso
. (Carlo Michelstaedter, Dialogo della salute)
Le parole di Biagio Marin su Carlo Michelstaedter rilette da Pistelli:
Non si può considerare ateo un uomo che ha e vive l’esigenza etica in modo così assoluto … non è verco che Carlo Michelstaedter si debba considerare un caduto, tutta la sua vita di pensiero e di poesia è canto a Dio…
Aveva fame dell’assoluto, aveva fame di Dio, di una luce che non conoscesse mai variazioni e, meno che meno, il tramonto. E, verso quella luce, egli si è volto, essendo ancora un giovinetto pieno di grazia e di intelligenza, ma, ancor di più, di amore del divino.
(Biagio Marin)
:
“-La voce di Dio è sottile quasi inavertibile, è appena un ronzio. Se ci si abitua, si riesce a sentirla dappertutto”- Ed emesso un sibilo lievissimo, in sordina, fece il gesto di chi afferra qualcosa in aria, come se desse la caccia ad una zanzara.
Cosi Montale ricorda l’incontro e le parole di Clemente Rebora, sacerdote rosminiano.
Io da vent’anni a oggi, ho sperimentato tutte le direzioni: e le ho trovate ingannevoli, fuor di quella indicata da Maria e Gesù
(Clemente Rebora in una lettera al fratello Piero (Vedi il volume di Pistelli, p.110)
No Comments