Lucio Piccolo, Gioco a nascondere, i versi dell’incipit. E poi ancora, nella prima parte del poemetto sull’effimero tempo dell’attesa di un compimento che mai avviene: “Se noi siamo figure / di specchio che un soffio conduce / senza spessore né suono / pure il mondo dintorno / non è fermo ma scorrente parete / dipinta, ingannevole gioco, equivoco d’ombre e barbagli, / di forme che chiamano e / negano un senso
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