La tempesta, qualche domenica fa, al Globe di Villa Borghese a Roma. Se Macbeth è la tragedia dell’impossibilità di spezzare la catena del sangue che chiama altro sangue, nella Tempesta domina il perdono e il miracolo. Mai mi è stato così evidente come quella sera. La mattina stessa confessione a Santa Maria Maggiore. “Recita una Ave Maria e ripeti con me: Dio abbi pietà di me”. Che semplicità di fronte all’imbarazzo, alla vergogna, alla pigrizia. Che gioia e come corrono le gambe… come la voce di Miranda alla fine della Tempesta: “come è bello l’uomo”: è lo sguardo di chi può iniziare da capo.

La domenica del perdono

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