Racconto di Natale

El Alamein

Natale 1917 – “Il racconto di un Alpino.”

Mi trovavo in guerra nel Monte Grappa, per tre giorni le truppe di fronte a noi avevano sferrato massicci attacchi.
La notte di Natale ci trovò malconci e stanchi, ma il riposo in guerra non è concesso.
Io con tre compagni fummo inviati per pattugliare il versante Nord.
Il cielo era sereno e la luna schiariva il bosco, ad un tratto il Caporale vide un bivacco e disse: “ripariamoci qui..!”
“Quà puoi quasi pensasse ad alta voce.”
“Uno sussurrò ma è nato!”
“Cosa hai detto?” Disse uno di noi.
Il Caporale disse: “È la notte di Natale, è nato Gesù, la mia famiglia ora è in chiesa.”
Il mio compagno, dall’uscio del bivacco vide un antro nella roccia che sembrava una grotta e il compagno più giovane si sfilò l’elmetto, fece una culla, la adagio all’interno, e si in ginocchio.
Allora io tolsi i guanti di lana, presi della terra umida e le diedi la forma di un bimbo come nel presepe.
Il Caporale, trascurando o prudenza, accese un piccolo fuoco per illuminare la grotta. Improvvisamente alle nostre spalle risuonò una voce in tedesco che disse “Buon Natale..!”

Sussultammo spaventati! una pattuglia nemica.
Ci siamo così ritrovati nella realtà della guerra. Una pattuglia nemica era li con le armi puntate verso di noi…
Di scatto la stessa voce ripeté “Buon Natale..!
I nostri nemici abbassarono le armi e contemplarono piccola culla illuminata.

Erano tre giovani come noi, anche a loro mancava il Natale e la loro famiglia lontan.
Guardammo increduli i tre Austiaci che si fecero il segno della croce e poi intonarono silenziosamente la loro canzone “Stille Nacht”,
melodia conosciuta anche da noi, così ci siamo aggiunti al canto dei nemici, che in quel momento magico sentivamo come fratelli.

Un unico canto unito, in due lingue differenti sulla terra, che nei giorni precedenti era stata teatro di durissime battaglie levammo il nostro canto a Gesù, colui che era nato tra gli uomini perche potessero conoscere il vero Amore per la Pace.

Quando l’ultima nota si spense, il Caporale si avvicinò al Caporale Austiaco augurando “Buon Natale”, gli tese la mano che l’altro strinse con impacciata commozione.
Anche noi ci scambiammo gli auguri con i compagni della pattuglia nemica.
Poi si voltò, e seguito dai suoi compagni si
allontanò senza timore, e scomparvero nella notte di quel gelido Natale..

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