come il racconto è trauma, così il viaggio

Cattedrali come ferite, il viaggio di Doninelli

«Che cosa mi ha insegnato Testori? Ad essere coraggioso e a impegnarmi al cento per cento nelle cose che scelgo di fare». Così Luca Doninelli nell’intervista alla “Stampa” che potete leggere integralmente sul sito dell’Associazione, a proposito dell’incontro del 1 luglio a Casa Testori. Coraggio, quello trasmesso da Testori che si riverbera nell’ultimo libro di Doninelli, Cattedrali, ad esempio nel modo di viaggiare, guardando, non pretendendo già di sapere, perché le cattedrali «sono i luoghi dove una città ci rivela qualcosa in più di sé, e dove cominciamo a capire che cosa in essa ci attira o ci fa paura …. Ci danno qualche notizia in più sul mondo in cui viviamo … sull’imminenza di una grande implosione ma anche sulle imprevedibili risorse di questo strano bipede che è l’uomo». Lasciando ad altri i consueti itinerari turistici, Doninelli esplora 9 cattedrali della modernità, dai magazzini Harrods di Londra al Muro del Pianto, dalla Sagrada Familia al Duomo di Milano. La decima cattedrale è la ferita del viaggiare:

L’approccio con un mondo così diverso dal nostro richiede un sacrificio preliminare, che all’apparenza figura come l’opposto di un atto eroico. Anziché lasciare a casa le nostre paure e i nostri pregiudizi, è molto meglio portarseli dietro … Mantenere sempre gli stessi occhi è l’essenza del turismo commerciale del XXI secolo come della cattiva letteratura del XXI secolo. E anche se vi giurano, una volta tornati, o chiuso il libro, che l’avventura li ha profondamente cambiati, prendete queste parole col beneficio d’inventario e chiedetevi se questa retorica del cambiamento esibito non corrisponda ad un tipo di sguardo che, alla fine produce niente di più che gli Hotel Resort, gli Sharm el Sheik e i cacciatori di aquiloni sparsi nel mondo.

Delle ferite vere, infatti, normalmente ci si vergogna, come dei cambiamenti veri, dietro i quali ci sono soprattutto sconfitte e umiliazioni, per questo non si ha molta voglia di parlarne.

E come il racconto è trauma, così lo è il viaggio. Perciò, quando ci si accinge ad un viaggio, così come quando ci si accinge a raccontare una storia, è bene non fingersi migliori, più aperti mentalmente, più spregiudicati di quello che si è (Luca Doninelli, Cattedrali, pag.58-59).

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