Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti?

Rivoluzione Islanda

  “La Gloriosa Rivoluzione del nuovo Millennio. Nelle temperie politico-economica del momento, tra speculazioni e Borse sull’orlo della crisi isterica e governi che annaspano di fronte alle bizze dei mercati, non può che destare impressione la rivoluzione dal basso avvenuta in Islanda”.

Il grande amico Alessandro Mantovani, lettore e docente di italiano in Brasile, mi segnala queste notizie. Devo confessare: non ne sapevo nulla!!!!

“Dopo lo shock del default del 2008, nella Repubblica dei geyser i cittadini hanno preso in pugno la situazione, riscrivendo da zero le leggi del vivere comune e imponendo nuove regole al ‘dissoluto’ mondo finanziario. La classe dirigente che aveva portato il paese nel baratro è stata pacificamente allontanata e il popolo sovrano ha posto le basi per un futuro veramente democratico. E adesso sta essere garantita anche la totale libertà d’informazione.
Peccato, però, che nessuno dei nostrani organi d’informazione principali ne parli, né i quotidiani più importanti tanto meno la televisione. L’unico a riportare la notizia è stato il Fatto Quotidiano e centinaia di blogger tra cui in primis Informare x Resistere. Eppure la rivoluzione senza sangue sulla falsariga dell’antenata inglese del 1688, è di enorme portata”.

Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l’Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione

Lo sappiano i cittadini greci, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l’unica soluzione. E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, spagnoli ed italiani. In Islanda è stato riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale. Per questo nessuno racconta a gran voce la storia islandese. Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti? 

Fonte: Ilcambiamento.it 

One Comment

  • L’Islanda E’ gia’ fallita e sopravvive solo grazie ai prestiti del Fondo monetario, della Russia e delle banche centrali dei Paesi scandinavi. Per decenni ha sdegnosamente rifiutato di entrare nell’Ue e adesso ha bussato col cappello in mano per tentare di accollare i debiti a Bruxelles. Non solo, ma in seguito ad un referendum il governo ha deciso che non restituira’ agli stranieri il denaro investito nelle banche islandesi fallite. Per un paio di decenni gli islandesi si sono illusi di essere diventati tutti dei raider e hanno vissuto al di sopra delle loro possibilita’, arrivando anche ad acquistare aziende scandinave e squadre di calcio inglesi. Ma la festa e’ finita. Il conto e’ arrivato ma i furbetti del quartierino di Reykjavik vorrebbero girarlo all’Ue!

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