“lasciami andar oltre il deserto, al mare”

L’altro mare

«Chi vuol aver un attimo solo sua la sua vita, esser un attimo solo persuaso di ciò che fa – deve impossessarsi del presente; vedere ogni presente come l’ultimo, come se fosse certa dopo la morte: e nell’oscurità crearsi da sé la vita».

Così Carlo Michelstaedter in una fondamentale lettera del 16 febbraio del 1910, ricordando l’emozione di una ascesa al San Valentin, oggi Monte Sabotino, a Gorizia, accanto al Monte Calvario-Podgora e alle vigne del Collio (vedi post precedente).  L’uomo deve costruirsi una via per «riuscire alla vita», a costo di ritrovarsi solo in un deserto, senza chiedere nulla, pronto a tutto donare per crearsi da sé. L’etica del persuaso viene espressa attraverso il periglioso attraversamento del mare in tempesta, immagine costante delle liriche (si veda Poesie, Adelphi, in particolare Alla sorella Paula e I figli del mare) molte scritte qui, dal mare di Pirano, attualmente in Slovenia, a pochi chilometri dalla sua Gorizia e a pochissimi da Trieste. Commuove l’altezza della genialità umana, cristallina e fragile, come le acque dell’ Isonzo, che pur tuttavia non riesce a stendere la mano e chiedere aiuto, quando la certezza della strada da percorrere nella notte si incrina:

Lasciami andare, Paula, nella notte

a crearmi la luce da me stesso,

lasciami andar oltre il deserto, al mare

perch’io ti porti il dono luminoso

… molto più che non credi mi sei cara

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *