La grande partita dell’esistenza

Testori: sul punto di ricominciare

“Non deludiamo il grande amore dei giovanissimi per la vita”

“Hanno, questi giovani, il senso che la vita sia un bene così grande e che essa talmente necessita d’essere resa diversa, vivibile e, soprattutto, pulita e giusta, da volerla afferrare tutta, anche nel suo passato; e tutta studiare, tutta capire, proprio per tutta mandarla innanzi”

 

Così Testori sul “Corriere della sera”, il 28 maggio 1978,  in tempi di paura e fragilità, come quelli odierni. Aveva visitato e tenuto incontri in varie scuole, sempre sottolineando “la ricchezza dei rapporti instaurati”, “il fascino e lo stimolo” di quei dialoghi tra le generazioni: lui, gli studenti, i loro insegnanti. Alla fine di un anno scolastico, concludeva in questo modo il suo bellissimo articolo, che si può leggere anche in La maestà della vita, e che ci piace citare all’inizio di un nuovo anno scolastico, in contingenze difficilissime per chi aspira all’insegnamento:

La grande partita dell’esistenza pare sul punto di ricominciare; quello che qui ne ho tentato non è che un primo abbozzo. Altri con me e io stesso, nel prosieguo del tempo, avranno o avremo insieme occasioni di precisarlo. Ma mi premeva, sul finire di un anno scolastico soprattutto, sul cupo mare di ombre e di morte che ha invaso il nostro Paese, portare alla luce questo nuovo tenero, verdissimo pulsare d’una coscienza che, per anni così giovani e in tempi così difficili, risulta assolutamente mirabile e sacro.

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