Così era nato Godot, il simbolo moderno dell’attesa

Aspettando Godeau

Mercadet: Godeau! Ma se è un mito, Godeau! Se è una favola! Se è un fantasma, Godeau!… Lo sapete bene!…..  Tutti E’ arrivato… Mercadet: Da Calcutta. Tutti: Sì

Godeau alla fine è arrivato a concludere la commedia, bellissima, di Balzac., Mercadet l’affarista (vedi post precedenti).

Godeau, proprio Godeu: non si tratta di un lapsus o di un errore di stampa come gli storici e appassionati di teatro gia’ sanno…… Leggete la citazione qui di seguito tratta  da Stefano Doglio, nell’edizione Balzac, Tutto il teatro, Newton&Compton:

Soltanto il 28 febbraio 1957 il vero Mercadet (ovvero la versione originale di Balzac senza tagli o adattamenti), incarnato da Iean Vilar, raccoglieva il meritato trionfo al Thèatre National di Parigi. Ma prima che questa riscoperta restituisse a Godeau tutta la sua dignità di deus ex machina, uno spettatore d’eccezione, Samuel Beckett, aveva colto la portata metafisica di quel fantasma continuamente invocato e maledetto; e s’era accorto che sarebbe bastata una lieve alterazione grafica per fargliela esprimere fin dal nome, fondendo il nome di Dio con la desinenza tipica delle maschere. Così era nato Godot, il simbolo moderno dell’attesa.

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