Spero che il bellissimo, commovente, risate e lacrime, racconto teatrale di Claudio Boccaccini, La foto del carabiniere, sia replicato molte volte… Dedicato al padre, uno delle 22 persone salvate dalla fucilazione dei nazisti da Salvo D’Acquisto, il 23 settembre dal 1943. La memoria di gesti, ma anche di sguardi, come gli ultimi scambiati dall’eroico carabiniere e Tarquinio Boccaccini. Intanto leggete il testo dello spettacolo, edito dalla Mongolfiera, con la mia introduzione.

I gesti contano più delle parole:quando butto il pane lo bacio, quando cade a terra il cibo ci soffio sopra, quando passo davanti a un cimitero alzo la mano in segno di saluto…

Qui finì il racconto di mio padre quella domenica mattina.
Il portacenere era pieno di sigarette. Aveva fumato tanto mio padre, raccontando. Aveva fumato come fumava quando parlava con qualche suo amico grande, ma lì davanti c’ero io, che avevo solo sette anni.
Negli anni a seguire lui questa storia me l’avrebbe raccontata ancora tante e tante altre volte; ogni volta io gliela chiedevo e lui me la raccontava, di nuovo; e ogni volta io avevo la sensazione di capirla meglio, cogliendone sempre qualcosa di più… no, no, la storia era sempre la stessa, ero io che crescendo la capivo meglio.

Poi una mattina di marzo, nel 1983, mio padre se n’è andato, improvvisamente. Come un calciatore che non esulti dopo aver fatto goal, in silenzio. Un attacco di cuore e… se n’è andato, lasciandomi… tante cose. E lasciandomi più solo.

I padri sono importanti. Se voi scrivete sul vostro telefonino la parola ‘padre’, con il T9 vi appare ‘paese’.
Perché forse questo sono i padri: dei paesi d’origine da cui si parte per poi un giorno ritornare. Io penso spesso a lui, quasi tutti i giorni.
Credo di avere imparato molto da mio padre, veramente molto, tante di quelle cose che… Ad esempio: quando butto il pane lo bacio, quando cade a terra il cibo ci soffio sopra, quando passo davanti a un cimitero alzo la mano in segno di saluto… e ho deciso che un giorno di questi metterò anch’io nella patente una fotografia, perché i gesti contano più delle parole.

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