Monthly Archives: October 2015

Il contrappasso del desiderio (Pasolini-Testori)

Il dono e la condanna di una interrogazione abissale accompagnano l’opera letteraria e la vita di Pasolini. A quarant’anni di distanza dalla tragica morte, l’eco della domanda va ben oltre la fine, più attuale del desiderio narcisistico, dello scandalo, dell’atteggiamento polemico che pur la muovono, ne costituiscono elementi necessari. L’urlo che deforma i lineamenti nel […]

Ho imparato la dignità di persone dimenticate

Lavorare in carcere mi ha dato la reale possibilità di sperimentare e sperimentarmi di persona in quel tentativo previsto dall’ Art. 27 della costituzione Italiana di rieducare, di educare alla socializzazione coloro che subita una condanna la scontano in carcere, appunto. Ho capito chiacchierando con Manconi, Gonnella, Anastasia, Palma e Violante anche, che il carcere […]

E’ finita l’età della pietà

Pier Paolo Pasolini ha scontato con la morte, atroce contrappasso, a soli cinquantatre anni, la presunta ignavia dei ragazzi, la «paurosa» assenza di creatività, di inizialità, che ha nell’appiattimento del linguaggio (un balbettio informe e uniforme) uno dei risultati più orrendi e inaccettabili per il poeta. L’autore di questo volume ha oggi cinquantatre anni e […]

Tempo di seconda mano (SVETLANA ALEKSIEVIČ)

In occasione del Premio Nobel per la Letteratura a SVETLANA ALEKSIEVIČ Tempo di seconda mano La vita in Russia dopo il crollo del Comunismo, Bompiani, Traduzione e cura di Nadia Cicognini e Sergio Rapetti – pag. 778, euro 24 “Per me non e tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che […]

“Sono un giornalista, sputami addosso” (Giuseppe Ungaretti)

C’ERA UNA VOLTA LA TERZA PAGINA Franco Cesati editore, Firenze, 2015 A cura di Daniela De Liso e Raffaele Giglio C’era una volta la terza pagina… ma quando nacque questa mitica e ormai decaduta terza pagina? La mitologia giornalistica ne assegna l’invenzione ad Alberto Bergamini, direttore del “Giornale d’Italia”: era l’11 dicembre 1901. Un avvio […]

Ermanno Olmi: i bambini parlano con gli alberi

Così sospira Tolstoj “Ah se potessi scrivere come i bambini”. Perché i bambini sono in stato di costante, come dire, di lievitazione poetica. Lievitano i bambini. Come il pane nel forno. (….) La poesia è dei bambini e dei poeti. Infatti, Borges dice: “I poeti non sanno quello che hanno avuto il privilegio di scrivere”.

La voce umana è un miracolo

Promuovere un generico amore per «i libri» o per «la lettura» non è mai stata un’idea pedagogica buona, tantomeno efficace. Sono convinto che tra leggere un brutto libro e non leggere affatto la seconda opzione rimanga la migliore, in tutte le età della vita. Proprio per questo motivo, è da lodare chi ha inventato un’iniziativa […]