Monthly Archives: January 2016

Da Piccole note: la ferocia e lo sguardo della creaturalità

Il 17 gennaio, a Deir Ezzor, miliziani dell’Isis hanno fatto strage: trecento i morti, tra cui tante donne e tanti bambini, mentre oltre quattrocento innocenti sono stati rapiti. Una ferocia gratuita, senza alcuna logica se non la furia omicida. O forse una logica c’è, anche se oscura: l’eccidio è avvenuto nel giorno in cui è […]

Il carcere: da università del crimine a officina di riparazione dell’individuo

Il Magnifico rettore dell’Ateneo di Tor Vergata, prof. Giuseppe Novelli e la prof,ssa Marina Formica, responsabile del progetto di studio universitario Rebibbia-Tor Vergata, invitano docenti, studenti, personale tecnico e amministrativo dell’ateneo a un dibattito promosso dai detenuti studenti di Tor Vergata della Casa Circondariale di Rebibbia sul tema: Il carcere: da università del crimine a […]

La candelora al più piccolo santuario romano

Un angusto vicoletto che univa via di S.Marcello con la via dell’Archetto conteneva un’Immagine della Vergine dipinta intorno al 1690 da Domenico Muratori, allievo del Carracci, per conto della marchesa Savorelli Papazzurri. Nel 1696 la Vergine mosse gli occhi e questo evento indusse la proprietaria a farla collocare sotto l’archetto del vicolo per esporla alla […]

Raccontava Franco Citti che, alla notizia del suo viaggio negli Stati Uniti alla corte di Coppola per il Padrino, Pasolini gli raccomandò: “Vai e divertiti, ma non perdere la tua lingua, perché se perdi quella smarrirai te stesso”

i luoghi gli incontri

Lo rivedo dieci anni dopo, in una stanza di Rebibbia: un altro uomo. Maturo, serio, diverso

Cuffaro: «Il carcere è fatto per creare inutile sofferenza» All’inizio ho cominciato a scrivere incidenti di esecuzione per tutti quelli che non erano in grado di farlo da soli. Ne avrò fatti almeno 200…». Cosa sono? «È l’ istanza per avere ridotta la pena se cambiano le leggi o le condizioni. È cominciato così…». In […]

«Come quando si vedono due occhi nella vita che prendono, che turbano e sui quali si capisce che si decide il proprio destino.»