Monthly Archives: October 2012

E’ il posto della nostra morte

Questa Basilica si chiama Santa Maria degli Angeli e dei Martiri… Mettono la bara su un tappeto rosso, col cappello d’ordinanza sopra. Alla fine la tromba suona il silenzio, e recitano la preghiera. Quella degli alpini finisce con: tu benedici e sorridi ai nostri battaglioni e ai nostri gruppi e così sia… Per noi è […]

Bambini d’Afghanistan, “vorresti accarezzarli. E invece devi temerli”.

Traian ha scaricato da internet tutti gli articoli sull’attentato, non molti in verità , e concentrati nei primi tre giorni successivi, perché poi la notizia era sparita. Della missione si parlava solo quando moriva qualcuno – se c’è sangue c’è notizia, dice la regola aurea del giornalismo – e siccome un mese dopo era morto […]

Morire a 24 anni

“E a volte penso che soltanto l’incoscienza dei ragazzi, un’ autentica non mentita incoscienza, può consentire di vedere quel che succede e non picchiarsi il petto. Del resto gli eroi di queste valli sono tutti ragazzi, hanno lo sguardo diritto e cocciuto dei ragazzi” Ancora una volta, con dolore, dobbiamo aggiungere allo scarno comunicato stampa, […]

Per quanto tu ragioni, c’è sempre un topo, un fiore…

….. per scombinare la logica. Direi che tutto nel tuo ragionamento è perfetto, se non avessi davanti questo prato di trifoglio. E sarei anche d’accordo con te, se nella mente non mi bruciasse (se non mi bruciasse la mente – con dolcezza) quest’odore di tannino che viene dalle segherie sotto la pioggia: quest’odore di tronchi […]

Caproni il poeta che piace a Testori

Mi sono risolto. M sono voltato indietro. Ho scorto uno per uno negli occhi i miei assassini. Hanno -tutti quanti- il mio volto Per i cento anni dalla nascita di Caproni, l’amico Andrea Gareffi (docente di Letteratura italiana a Tor Vergata) raduna, con i due figli del grandissimo poeta, studenti e docenti per letture e […]

Speravamo che qualcosa succedesse

E “Eravamo molto giovani. Credo che in quell’anno non dormissi mai” Così l’incipit del Diavolo sulle colline, tra i più significativi di Pavese. Di seguito un altro stupendo incipit, da La bella estate, capace di registrare l’impeto giovanile, sul limite della “maturità-rassegnazione”, alla ricerca di un varco rispetto al tempo stabilito dalle forme della società. […]

Cesare Pavese all’origine

L’attesa rimane come un brivido sulla pelle Accadere e sbucare sono tra i verbi usati in modo più suggestivo e struggente da Cesare Pavese. Come in Feria d’agosto, con l’esaltante scoperta del mito dei luoghi unici dell’infanzia e la solitudine della vivere quotidiano della città, squarciato quale ferita nell’azzurro marmo della piscina proprio dal tornare […]