Monthly Archives: May 2016

Nella città dolente una alternativa alla vita di prima, per riveder le stelle

Perché leggere, studiare, apprendere e recitare ci fa evadere con la mente. Ci fa desiderare la libertà più ancora di quanto la desiderassimo prima. Una cosa chiediamo però alle istituzioni: se avete creduto in noi fino a investire risorse nella nostra formazione, se vi abbiamo dimostrato di essere dei buoni studenti, fate ancora uno sforzo […]

Il cuore: Pannella e Pasolini

UNA DELLE PRIME volte che Pasolini cita Marco Pannella è in un’intervista su “il Mondo”, luglio 1974. Gli riserva un ritratto innamorato: “Parlando con meravigliosa vivacità e allegria, malgrado una cinquantina di giorni di digiuno”. Sarà solo il primo di una serie d’interventi, lettere pubbliche, riferimenti, fino al discorso mai pronunciato al Congresso dei radicali […]

Il cavaliere e la morte

21 novembre 1989 In ricordo di Leonardo Sciascia: Marco Pannella Con Leonardo Sciascia ci lascia un uomo d’altri tempi, speriamo futuri. Leonardo Sciascia ha concepito e dato alla luce, nel buio delle democrazie reali e nella desolazione del nostro secolo, la certezza, necessaria alla vita, la drammatica certezza, della parola, della libertà, della legge, della […]

Gesualdo Bufalino, la scrittura e la memoria

“Chi scrive scopre lo stupore di poter resuscitare con la propria parola il passato” . “Questo gioco di intersezioni, che non chiamerei certo plagio, è solo un modo amoroso di evocare una dimensione culturale tuttora viva in me; è un modo di aizzare la complicità del lettore in un lungo gioco di variazioni con tutta […]

Il Laboratorio di pittura del carcere di Rebibbia espone a Tor Vergata (10-14 maggio)

Arte e cultura di Pietro Lofaro Per iniziativa di alcuni detenuti del reparto di alta sicurezza, dal primo luglio del 2015, è stato attivato in questo Istituto (CC di Rebibbia) un laboratorio di pittura; il progetto è nato, oltre che con l’intento di mettere in pratica una passione comune, con la finalità di raccogliere fondi […]

Salvatore Di Giacomo, ‘A mamma: Chi tene ‘a mamma è ricche e nun ‘o sape; chi tene ‘a mamma è felice e nun ll’apprezza Pecchè ll’ammore ‘e mamma è ‘na ricchezza è comme ‘o mare ca nun fernesce maje. Pure ll’ommo cchù triste e malamente è ancora bbuono si vò bbene ‘a mamma ‘A mamma tutto te dà, niente te cerca E si te vede chiagnere senza sapé ‘o pecché… Te stregne ‘mpietto e chiagne ‘nsieme a te!

E contorto il cuore come uno strappo brusco di redini

“La mia anima di oggi, la mia anima dell’anno passato, si sono ritrovate senz’urto e restano ancora abbracciate, stasera, in questo mio studio strano, fatto di mobili vecchi, accattati un po’ dappertutto; lo zoccolo di legno, l’armadio a muro, odoroso di pino, la finestra bassa e larga, il soffitto e le pareti irregolari gli danno […]