Allora può capitare, come è avvenuto a san Francesco, e come è avvenuto al buon ladrone, di incrociare lo sguardo del Signore. Come recita il bel canto della Chiesa: «Tu mi guardi dalla croce, questa sera mio Signor, ed intanto la tua voce mi sussurra dammi il cuor…».
Un canto che don Giacomo Tantardini aveva insegnato ai suoi e che spiega, in maniera semplice, la meccanica cristiana, che sta tutta in questo incrocio di sguardi.
Quello del Signore, che per primo guarda i suoi, quanti, magari prossimi ma con il cuore lontano, stanno presso la sua santa croce.
E quello dei suoi che, proprio perché sono guardati così, possono guardarlo partecipando, seppur di lontano, di quella santa compassione che riempiva il cuore di Francesco.
E di quella trepida speranza, quella del buon ladrone, che al Signore morente chiese di ricordarsi di lui dal Suo Paradiso. Una preghiera povera, da poveri peccatori, forse la più semplice ed efficace che il Vangelo ha consegnato ai suoi.
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