Guido Morselli, i prof., l’uomo veramente colto.

Dall’imparare ogni giorno qualcosa…

“Un professore di università che giudichi di saperne già abbastanza per tenere lezione ai suoi allievi ….. e che dunque si esima dall’imparare ogni giorno qualcosa …. è più lontano dalla cultura di un operaio che frequenta la scuola serale”.

Così Guido Morselli, nel suo diario, il 30 dicembre del 1959. Morselli, nato proprio cent’anni fa, rimane lontanissimo da una idea demagogica e populista, o simili. Semmai il suo interesse per il “lavoro umano” e la sua fatica è notevolissimo. Commovente ne Il comunista, edito da Adelphi, e anche altrove, nella saggistica e nella narrativa. Ecco uno stralcio del lungo brano che parte dalla netta differenza tra erudizione e vera cultura. A quel si esima da imparare ogni giorno qualcosa, bellissimo, aggiungerei ( nella mia esperienza di docenza, con gratitudine), imparare da loro: allievi, amici, “incontri” occasionali e imprevisti, con uomini, con la carne con il desiderio che certe parole esprimono:

La cultura dell’individuo è sempre in sul farsi, o non è. Un professore di università che giudichi di saperne già abbastanza per tenere lezione ai suoi allievi, o per compilare qualche articolo o relazione, e che dunque e che dunque si esima dall’imparare ogni giorno qualcosa, dall’accrescere con la propria riflessione e meditazione ciò che sa, è più lontano dalla cultura di un operaio che frequenta la scuola serale….. Còlto e non puramente erudito quantunque “sappia” molte cose – è l’uomo che sente il dovere di alimentare il proprio spirito assiduamente, quotidianamente … .

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