Testori-Giussani, Il senso della nascita (appena ristampato da Bur): croce, resurrezione, dolore dei peccati.

“Il cosmo che sarà abitato, non da idee, non da ipotesi, non da memorie ma dai corpi risorti nella partecipazione della carità”

Testori- Per questo credo che la realtà enorme del Cristianesimo sia la resurrezione dei morti; il cosmo che sarà abitato, non da idee, non da ipotesi, non da memorie ma dai corpi risorti nella partecipazione della carità o nell’esclusione della carità. Io credo che proprio perché avvenga questa resurrezione dai morti, questa resurrezione dei corpi, perché il cosmo sia per sempre abitato dai corpi, cioè dai figli di Dio e dai fratelli di Cristo; ecco, io credo che non si possa fare a meno del dolore; della croce.

Don Giussani

[…]

Il nostro tipo di società favorisce una vita, per così dire, generica; come se funzionasse una grande preoccupazione di distrazione, di dimenticanza del dolore. Io credo che, perché il dolore diventi quello che tu hai detto, la strada alla nuova nascita e come croce pasquale, croce e resurrezione; io credo che nell’uomo occorra l’altro aspetto del dolore, il dolore del proprio male, del proprio male come dignità, dunque del proprio male come proporzione nel rapporto con le immagini ideali, insomma quello che il cristiano chiama il dolore del peccato.

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