Roma, 17 aprile 2013
Caro Papa Francesco,
“Lo ricordiamo e ci chiediamo: che cosa ci ha lasciato? Quale impronta di lui troviamo sul cammino della nostra vita? Oso semplicemente dire che ha lasciato le impronte di un uomo-bambino che non ha mai finito di stupirsi. Don Giacomo, l’uomo dello stupore; l’uomo che si è lasciato stupire da Dio e ha saputo dischiudere il cammino affinché questo stupore nascesse negli altri …”.
Le ricorda qualcosa?
Io sono un ragazzetto di 11 anni che oggi viene alla sua udienza con una scuola salesiana di Roma. Mi chiamo anch’io Francesco e sono strettamente legato a Don Giacomo Tantardini (mi ha battezzato, insieme a lui ho fatto la comunione e ha sposato i miei genitori). Sono amico di tutti i componenti del “gruppo” di Don Giacomo (anche di Gianni Valente e di sua moglie Stefania) e vado sempre a Messa alla Chiesa San Lorenzo al Verano il sabato sera.
Le ho scritto per sapere come Lei, Padre Bergoglio, abbia conosciuto il grande don Giacomo! Volevo anche chiederle se, visto che questo venerdì 19 aprile 2013 ricorre l’anniversario della morte di Don Giacomo, può pregare con tutto il suo immenso cuore per lui e per la sua comunità.
E’ un ottimo Papa, continui così, prego e pregherò per lei.
Grazie,
Francesco Pierangeli
P.S.= Ciò che ha scritto su Don Giacomo è bellissimo e verissimo!
Se mi volesse rispondere mi scriva alla mia mail pierangelifrancesco@libero.it
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