“La tossicodipendenza è una malattia, non un reato,, chi ne è affetto dovrebbe stare in una comunità di recupero.Il carcere, non è in grado di offrire nessun conforto medico e terapeutico per i tossicodipendenti, per i più deboli e per quanti sono affetti da problematiche di carattere psichiatrico” (Angiolo Marroni, garante dei detenuti Regione Lazio)

Si muore ancora in carcere (14 persone quest’anno nel Lazio)

Un uomo di 42 anni è deceduto nella sua cella nel carcere di via Aurelia a Civitavecchia, il decesso è avvenuto lo scorso martedì, ma la notizia si apprende solo ora, a rendere noto l’accaduto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

Ora sarà l’autopsia a spiegare le cause della morte del detenuto, che secondo le rivelazioni di alcuni collaboratori del Garante, era in attesa di primo giudizio. L’uomo era in cura al Sert per motivi legati alla sua tossicodipendenza. “Non sembrerebbe, comunque, si tratti di suicidio, ha detto Marroni, ma resta da affrontare il nodo dei detenuti tossicodipendenti” ha precisato.E l’allarme nelle carceri laziali è alto, avvisa il Garante, in soli 9 mesi, sono stai 14 i decessi, cinque suicidi, tre per malattia e gli altri per cause ancora da accertare. Il problema, poi, relativo ai detenuti tossicodipendenti che rappresentano oltre il 25% dei reclusi in tutta Italia è ancora più pressante. “La tossicodipendenza è una malattia, non un reato, ha spiegato Marroni, chi ne è affetto dovrebbe stare in una comunità di recupero”.Il carcere, “non è in grado di offrire nessun conforto medico e terapeutico per i tossicodipendenti, per i più deboli e per quanti sono affetti da problematiche di carattere psichiatrico”, ha specificato il Garante.21 settembre 2013 (da Tiscali notizie)

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