Carissimo amico Rocco, sei salito al cielo nel giorno del sì di Maria all’Angelo del Signore. Ti voglio bene, amico devoto. Dentro ai tuoi interessi molteplici, di una vitalità eccezionale, dalla matematica, al cinema, alla poesia, ai paesaggi, alla natura e soprattutto alla attenzione agli altri (prima di tutto a Marcella e a Leone e Laura) che subito diventano amici, brilla forte il tuo sì. Per questo, soprattutto dopo la morte di don Giacomo, hai per me, per i miei studenti, per le mie iniziative, una attenzione particolare, perché sai vedere oltre, i frammenti sparsi di un grande mosaico, le vetrate di una immensa cattedrale, nella storia di ognuno diverso, nella tua grande Roma, nella origine dei tuoi alberi pugliesi.

La poesia sarà nelle strade (e nel regno dei cieli con Rocco Auciello, salito al Padre il 25 marzo)

Marzo, i colori
delle nuvole in fiore,
suoni delicati,
un po’ di Quaresima,
un po’ di coriandoli,
e gioco di bambini:
è marzo!

Una preghiera
da inserire
nel respiro vasto del tempo
nel rumore indecifrabile
dello scavare di formiche
nel frastuono ordinato
della terra e del cielo
da spedire
alla pietà di Dio
Una preghiera
senza versi e rime
nuda come una roccia
come terra arata.
Me misero
in uno sguardo
e
m’abbandono.

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