Roberto Deidier, Solstizio, Lo Specchio, Mondadori, 2014. Tra le sezioni più belle Il secondo trapezio, composto da IX movimenti, la solitudine li in alto, una evita esclusiva, il bisogno di essere sempre sopra. Lassù e poi all’improvviso un desiderio…. (Lo specchio, l’altro, quello che manca?). Un secondo trapezio di fronte, a fronte…

La solitudine del trapezio

III
Avevo sempre voluto sapere
Com’era lassù, non lo nascondevo.
Se cedeva di mano la stagione
Dalle finestre entrava un caldo nuovo
E si spandeva ovunque sul soffitto;
Giocava il sole con i chiaroscuri,
Spade di luce nell’intera volta
Sezionavano il vigore delle ombre.
Il mondo dall’alto e nessuno accanto:
In bilico sull’asse del trapezio
Ogni tanto incrociava qualche acrobata
Parlavano appoggiandosi alle corde

INCONTRO IN DIFFERITA

Nessuno di noi ha rotto il silenzio.
I segreti scambiati già da un pezzo.
E’ una voragine di secoli arrabbiati
Finiti sotto un fuoco straniero.

Non ci viene in soccorso alcun versetto.
Abbiamo scordato i ritornelli
Dei nostri inni chiusi in un juke-box.
Non so in che lingua mi vorrai parlare,
Se lo farai. E soprattutto non so
Se vivi ancora nella stessa casa
O sei venuto dall’altra parte della gabbia.

*

Ogni volta che Antigone parla
Una freccia precisa mi apre
Un meridiano nel cuore, lo spartisce
Tra obbedienza e libertà.
Non so più chi accompagnare.
La parte di me che resta
O quella sul punto di andare.

Così sospesi, come in un giorno
Di vacanza, in attesa del dolore
Che svuota la testa,
La calma finta dopo una tempesta.

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