Dal sito Piccole Note di Davide Malacaria

Il messaggio di Francesco per la pace in Siria e l’invettiva contro i mercanti di armi

Un messaggio di pace che è anche denuncia alta e forte: «Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti». Una denuncia non nuova da parte di Francesco, che è solito ripetere l’esecrazione della Chiesa per i costruttori di guerra che lucrano sul sangue altrui.. E insieme al giudizio, un dettaglio niente affatto scontato: «Alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace».

siria

E anche se il messaggio del Papa (come ovvio) non accusa nessuno in particolare né di nessuno dei protagonisti del conflitto prende le parti, il pensiero va subito ai tanti leader di Paesi arabi e occidentali che mentre parlano di pace forniscono armi letali e sofisticate (più o meno sottobanco) ai tanti gruppi jihadisti che operano in Siria, difficilmente distinguibili dai gruppi terroristi, Isis compreso.

«Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?», si chiede papa Francesco con drammatico disincanto per le tante, troppe, ambiguità che caratterizzano questo confuso conflitto, nel quale anche le informazioni attraversano la lente deformante della propaganda.

Ma non si rassegna Francesco, e chiede ai fedeli «di pregare per la pace in Siria e per il suo popolo» con «veglie di preghiera», con «iniziative di sensibilizzazione nei gruppi, nelle parrocchie e nelle comunità, per diffondere un messaggio di pace […] di unità e di speranza».

Una preghiera alla quale Francesco suggerisce di affiancare «opere di pace», insieme all’invito a chiedere ai protagonisti dei negoziati di procedere «sul serio» sulla via intrapresa, di rispettare gli accordi e di permettere «l’accesso agli aiuti umanitari» laddove oggi è negato.

La pace è possibile. Questo il senso ultimo di un messaggio che, come un faro acceso nella notte, lacera il buio nel quale è sprofondata la Siria. In attesa che sorga il sole a dissipare le tenebre. Fuor di metafora, come tutte le preghiere, anche quella del Papa, nella sua inermità, è tutta affidata al cuore e all’onnipotenza di Dio.

Quel Dio di misericordia, che, come da citazione di Francesco, fa dire a Geremia: «Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto al vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza».

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