Devo la citazione all’amico Vincenzo Nesi, Preside della Facoltà di Matematica, Fisica e Scienze alla Sapienza di Roma

Le riflessioni di uno straordinario professore universitario Ennio De Giorgi, geniale matematico italiano 8-­‐2-­‐1928, 25-­‐10-­‐1996.

la
scuola…deve porsi come primo
scopo…quello
di
suscitare
quei
sentimenti
che
gli
antichi
saggi
chiamavano
“3iloso3ia”
ovvero
amore
della
sapienza.
2)
…il
buon
insegnante
deve
conciliare
due
esigenze…
:
dare
agli
allievi
il
necessario
senso
di
sicurezza
dimostrando
la
propria
competenza…
e
dare
prova
di
saggezza
riconoscendo
i
propri
limiti,
il
proprio
dovere
di
studiare
sempre
per
accrescerla.
…non
è
buon
maestro
chi
ogni
giorno
non
impara
qualcosa
dai
propri
allievi,
non
presta
attenzione
alle
loro
domande,
non
considera
gli
errori
in
cui
gli
allievi
cadono
come
occasioni
per
correggere
i
difetti
e
le
lacune
del
proprio
insegnamento.
3)
se
i
compiti
didattici
richiedono
una
grande
saggezza,
una
saggezza
ancora
maggiore
è
richiesta
dalle
varie
forme
di
giudizio

come
gli
esami.
Da
una
parte,
infatti,
vi
è
il
dovere
di
non
deludere
il
legittimo
desiderio
dei
giovani
che
chiedono
implicitamente
o
esplicitamente
giustizia,
imparzialità,
obiettività,
chiarezza
delle
regole…
Dall’altra
vi
è
una
richiesta
altrettanto
legittima
di
comprensione,
di
umanità,
perché
anche
la
più
giusta
delle
leggi,
applicata
senza
umanità,
si
traduce
nella
più
grande
delle
ingiustizie.

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