La Maddalena: Testori e Benedetto XVI

Che la mia vita sia buona e piena…

La Maddalena. Questa figura così umana, così vicina, che incontrando Gesù rinasce, ha una vita nuova, piena e buona. Nel messaggio Urbi et Orbi di Benedetto XVI e in una poesia che Testori scrisse guardando alla Maddalena di Masaccio.

Ogni cristiano rivive l’esperienza di Maria di Magdala. E’ un incontro che cambia la vita: l’incontro con un Uomo unico, che ci fa sperimentare tutta la bontà e la verità di Dio, che ci libera dal male non in modo superficiale, momentaneo, ma ce ne libera radicalmente, ci guarisce del tutto e ci restituisce la nostra dignità. Ecco perché la Maddalena chiama Gesù “mia speranza”: perché è stato Lui a farla rinascere, a donarle un futuro nuovo, un’esistenza buona, libera dal male. “Cristo mia speranza” significa che ogni mio desiderio di bene trova in Lui una possibilità reale: con Lui posso sperare che la mia vita sia buona e sia piena, eterna, perché è Dio stesso che si è fatto vicino fino ad entrare nella nostra umanità.

Benedetto XVI

Il sunto,

il punto,

il prima,

l’adesso, il sempre,

il poi.

Non sapremo noi

che faccia hai avuto

mai

né quella che

voltandoti

potresti avere

ed hai.

Solo ci mostri

la nuca dorata-disperata

con ordine – disordine

ravviata – scompigliata.

Quasi alata,

inchiodata

all’Assoluto adorato,

all’Assoluto assassinato,

urlo e silenzio,

carne e scisto

così vicina a Cristo

che ne senti l’afrore,

che ne divori

l’odore,

preghiera e pianto,

dolore e canto,

l’unico tuo vanto

è di gridare senza voce

santo,

santo!

G. Testori

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