Marialaura e Francesca: Pasolini e Testori uno sguardo pienamente umano. Il corpo: antropologia e pittura

Pasolini e Testori a Tor Vergata

In nome degli uomini semplici

che la poverta’ ha mantenuto puri.

In nome della grazia dei secoli oscuri

in nome della scandalosa forza rivoluzionaria del passato

Questo l’ esergo da Le mura di Sana’ a, documentario di Pasolini in forma di appello per l’UNESCO della tesi di dottorato in Italianistica, università di Roma Tor Vergata di Marialaura Chiacchiararelli, finissimo lavoro che analizza, dal punto di vista antropologico e rituale, le tragedie di Pasolini, nella lacerazione-analogia tra la violenta critica alla paralisi omologante borghese e il riemergere di quella violenza originaria legata alla memoria ancestrale in definitiva più autentica. Il tempo e la corporalità sono gli elementi posti sotto osservazione, da Orgia a Porcile, fino agli accenni, funesti, profetici, abberranti e reali di Salò, dove il corpo, sotto tortura e ricatto sessuale, diventa l’immagine orrible della perdita di dignità, del commercio a cui il consumismo lo sottopone:

…Il tormento dei corpi profanati, degradati, privati della dignità umana e ridotti a cavie su cui eseguire esperimenti (in Bestia da stile). Ossessione portata all’eccesso nell’ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma, , laddove il sopruso sui corpi diventa una ‘metafora del potere con chi è subordinato al potere’, un modo per raccontare la fine della sacralità del corpo e l’inizio di una nuova epoca in cui al sacro rito iniziatico si sostituisce il rito consumistico….  un viaggio negli abissi del tempo (il teatro di Pasolini) per riscoprire nell’uomo borghese quella stessa ‘nostalgia del Paradiso’ (Mircea Eliade) che egli condivide con l’uomo primitivo. I segni rinvenuti sulla pelle dei personaggi delle tragedie hanno lo stesso valore semantico delle scarnificazioni e dei tatuaggi relizzati duranti i riti di iniziazione: essi rappresentano i segni tangibili dell’avvenuto passaggio, raccontano un viaggio nella sfera del sacro e disegnano una mappa che consente all’individuo di trovare una propia collocazione nel Cosmo.

In bocca al lupo di cuore a Marialaura e a tutte le persone che gli vogliono bene!!!

La fortuna vuole che, mentre l’Associazione Testori espone la straordinaria mostra dedicata a Pasolini, nella stessa sessione, giovedì 21 giugno, discuta la tesi di dottorato Francesca Giglio, relatore l’amico Raffaele Manica. Anche in questo caso il lavoro è notevolissimo, come qualche accenno di Francesca in post precedenti lascia presagire. La tesi porta un titolo semplice ed efficace, Testori critico d’arte. Ecco le ultime parole del bellissimo capitolo Testori, di faccia:

Tutto, in Ceruti, si risolve in ritratto e nel ritratto di un pitocco qualunque si risolve la totalità del mondo. La mano del pittore toglie “dal genere e dal generico” persone finalmente precisate nella loro individualità e consegna all’espressione più realistica la periferia dell’esistenza. La totale umanità e ampiezza di uno sguardo che, in maniera indefettibile, sa anche comprendere, perviene a disseminare nella critica d’arte, attraverso la riflessione sommessamente profonda di Testori, pagine di vita vera.

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *