Don Giacomo: l’esperienza cristiana come inizi sempre diversi, inaspettati, che non hanno mai fine. Dentro una storia. Mai come vogliamo, sempre a sorpresa. Così nonostante i litigi, le divisioni (come in ogni famiglia), le lontananze, la testimonianza di un nuovo inizio ha l’autorevolezza pubblica, il conforto, la vicinanza la dolcezza inaspettata di Papa Francesco.

Così che negli anni che passano cresce la gratitudine

quando si è ragazzi un incontro per alcuni giorni o per alcune settimane spalanca, può spalancare, ma poi a trent’anni un incontro che non ha storia aumenta soltanto, se si ha cuore, la disperazione.

“E’ come se quell’ultima smorfia nel sorriso, quell’ultimo lato indeciso delle labbra, quell’ultima resistenza anche chinando il capo …” – anche chinando il capo si può resistere, perché è pura grazia l’abbandono vero ed è una grazia che ha vinto e vince la morte. Una grazia più potente della morte, che vince, purifica e trasfigura anche l’ultimo abbandono rassegnato dell’uomo religioso – “… anche chinando il capo e nascondendo nelle interminabili camminate lì su quel balconcino quell’ultima paura di essere fregato di rimanere deluso …”. La cosa più disperante è il finale di uno dei Dialoghi con Leucò “Il Mistero” quando dice: “Sarà sempre un racconto”.
Questa è l’obiezione più radicale al cristianesimo. Perché, che il cristianesimo sia l’unica prospettiva intelligentemente umana, basta avere cuore per accorgersene, ma che sia realtà e non racconto … (è racconto per tutti se non per coloro per i quali, per grazia, è un incontro e quindi una storia che ha vinto e vince persino quell’ultimo scetticismo: che sia solo un racconto) “… quell’ultima paura di essere fregato, di rimanere deluso, di non trovare nella strada quotidiana l’ampiezza del cuore, siano scivolate via, abbiano fatto spazio per intero alla gratitudine”. “E siate pieni di gratitudine”.
Così che negli anni che passano cresce la gratitudine, perché cresce quell’avvenimento e diventa storia più grande: “… abbiamo fatto spazio per intero alla gratitudine e alla pienezza di vita”.

Nella foto don Giacomo e Don Tommaso “giovani”. Entrambi sono per me la testimonianza vivente (anche nella malattia) delle parole citate, del nuovo injzio e della storia che vive, visibilmente, nel volto, nei gesti, nelle parole di Papa Francesco

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *