«La scuola d’obbligo è una scuola d’iniziazione alla qualità di vita piccolo boghese: vi si insegnano cose inutili, stupide, false moralistiche, anche nei casi migliori. Una nozione è dinamica solo se si include la propria espansione e approfondimento: imparare un po’ di storia ha senso solo se si proietta nel futuro la possibilità di una reale cultura storica. Altrimenti le nozioni marciscono». Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, Torino, Einaudi, 1976, p. 169.
«È stata la televisione che ha, praticamente, (essa non è che un mezzo) concluso l’età della pietà, e iniziato l’era dell’edonè. Era in cui dei giovani insieme presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme della irraggiungibilità dei modelli proposti loro dalla scuola e dalla televisione, tendono inarrestabilmente ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino alla infelicità (che non è una colpa minore)», Ivi, p. 170.
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